, osservazione della vita quotidiana rivela tuttavia molteplici (anche parziali) forme di elusione di queste sospensioni, che non sono del tutto prive di controllo sul presente. Contrariamente alle frasi che spesso si sentono alla frontiera, che riferiscono di una sospensione temporale -"qui il tempo è vuoto", oppure "qui non succede niente", "non c'è niente da fare qui, solo aspettare la 'salida'" -l'attesa non è assenza. È una forma particolare di presenza. È un'attività sociale che impegna il

, Caratterizzata dalla routine di un tempo sospeso e dai continui adattamenti imposti dalle condizioni del viaggio, la gestione dell'attesa coinvolge sia la dimensione individuale sia quella collettiva. Non perdersi nell'attesa significa quindi sapersela cavare senza esitare ad assumersi diversi rischi, nel senso di forzare l'attraversamento delle frontiere o di saper vivere in questo spazio-tempo incerto. Se l'attesa spinge a sopravvivere con ogni mezzo e a ogni costosvolgere un lavoro informale, operare da intermediario o da thiaman, trasferire denaro per terzi come un money transfer informale -essa è anche un luogo di attività minute che consentono al tempo di scorrere. Colmando la percezione di vuoto dell'attesa, queste attività fanno appello all, come mostrato dall'organizzazione delle residenze a Rabat o dei campi informali allestiti nelle foreste marocchine vicino all'enclave spagnole, è socialmente organizzata

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