Has the Historian's craft gone digital? Some observations from France - HAL Accéder directement au contenu
Article dans une revue Diacronie - Studi di Storia contemporanea Année : 2012

Has the Historian's craft gone digital? Some observations from France

Résumé

Since the end of the 1980s the historiographical context has changed considerably. Over the course of the last ten years, we have reached the “digital age” and computers as well as resources available via the Internet have become indispensable tools for all researchers. Be it for the stage of documentation or for actual writing, we are now living and working in a context where historians can no longer completely refuse all IT tools. As long as there are no solid, durable, large-scale training efforts to equip all historians with the skills to use the new and old IT tools, their potential is necessarily limited. While there have been studies on “researchers” in general and also on political scientists in particular, there has, to our knowledge, been no scientific study which would allow us to reach conclusions on the use of IT tools and digital resources by French historians. It is thus difficult to reach conclusions on a larger scale and we have decided to base our analysis on our own experience in order to consider what could be the transformations of the historian’s craft in the digital age. We will thus proceed first to a series of conclusions based on our activities in mediation (teaching and blogging), before proposing a typology of the principal evolutions. We will conclude with a certain number of propositions as far as training of historians is concerned.
Dalla fine degli anni ’80, il contesto storiografico è mutato in maniera considerevole. Nel corso degli ultimi dieci anni, siamo entrati nell’“era digitale” e i computer – così come le risorse disponibili attraverso la rete Internet – sono diventati strumenti indispensabili per tutti i ricercatori. Sia per la fase di raccolta della documentazione sia per la stesura vera e propria dei resoconti, viviamo e lavoriamo oramai in un contesto in cui gli storici non possono più permettersi di rinunciare completamente a tutte le risorse informatiche; ma fino a quando non saranno profusi sforzi di formazione robusti, durevoli e ad ampio raggio per dotare tutti gli storici delle abilità necessarie ad utilizzare gli strumenti informatici vecchi e nuovi, il loro potenziale sarà necessariamente limitato. Mentre sono apparsi studi su alcuni “ricercatori” in generale e anche su scienziati politici in particolare, non esistono – a nostra conoscenza – contributi di livello scientifico che ci permettano di trarre conclusioni sull’utilizzo degli strumenti informatici e delle risorse digitali da parte degli storici francesi: così, di fronte alla difficoltà di giungere a definizioni su larga scala, abbiamo deciso di basare la presente analisi sulla nostra personale esperienza, in maniera tale da prendere in esame quali trasformazioni potrebbero intervenire nel mestiere dello storico dell’era digitale. Procederemo quindi, in prima istanza, con una serie di valutazioni fondate sulle nostre attività di mediazione (insegnamento e pratica come bloggers), prima di proporre una definizione delle principali evoluzioni; concluderemo poi con un certo numero di considerazioni a proposito di quanto la formazione dello storico sia coinvolta in questo processo.

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Citer

Franziska Heimburger, Émilien Ruiz. Has the Historian's craft gone digital? Some observations from France. Diacronie - Studi di Storia contemporanea, 2012, Digital History: la storia nell’era dell’accesso, 10, pp.1-24. ⟨10.4000/diacronie.2795⟩. ⟨halshs-01532404⟩
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