Vernacular Sermons on the Psalms Printed in Sixteenth-Century Italy: An Interface between Oral and Written Cultures - HAL-SHS - Sciences de l'Homme et de la Société Accéder directement au contenu
Chapitre D'ouvrage Année : 2017

Vernacular Sermons on the Psalms Printed in Sixteenth-Century Italy: An Interface between Oral and Written Cultures

Résumé

Le prediche in lingua volgare stampate nell’Italia del Cinquecento sono preziosi documenti per la storia del rapporto tra scrittura e oralità, non solo dal punto di vista estetico-letterario (l’affermarsi dell’oratoria sacra come vero e proprio genere), ma anche dal punto di vista più generale delle modalità della comunicazione culturale. Si è scelto di prendere in esame prediche sui salmi per la centralità che questi ebbero sia nella pratica liturgica e devozionale che nel dibattito dottrinale del Cinquecento. I testi presi in esame si presentano come scritti ‘in forma di omelie’ (Lodovico Pittorio, 1524), restituzione fedele di una predica che è stata pronunciata (Cornelio Musso, 1541, ed. 1562), testi più liberamente ispirati alla predicazione dell’autore (Gabriel Buratelli, 1573) o testi ‘da predicare’ che non hanno avuto un precedente orale (Vito Pizza, 1589). Le omelie dell’umanista ferrarese Pittorio, destinate alla lettura meditativa delle suore e per estensione di ogni persona devota, sono anche adatte alla lettura ad alta voce. Le prediche dell’agostiniano Buratelli e del francescano Pizza si rivolgono sia ai predicatori, che le leggeranno o reciteranno dal pulpito o se ne ispireranno nelle loro prediche, che agli ascoltatori, i quali potranno articolare varie pratiche devozionali, dall’ascolto della predica in chiesa alle letture orali e conversazioni in cerchie ristrette e alla lettura individuale. Questa fluidità tra scrittura e oralità si rispecchia nella continuità tra testi appartenenti a vari generi esegetici (predica, commento, meditazione) il cui stile esortativo è legato a un’oralità reale o fittizia. I libri di Pittorio e di Pizza, ma anche un libro come i salmi mariani ‘letti ed esposti’ da Cosimo Filiarco nel duomo di Firenze e pubblicati nel 1583, ne testimoniano particolarmente. I libri presi in esame fanno quindi vedere che la predica a stampa funge in vari modi da interfaccia tra cultura scritta e cultura orale. D’altra parte, nell’Italia del Cinquecento, la pluralità delle forme scritte e orali della comunicazione culturale di cui testimoniano le prediche a stampa si scontra con il problema di un controllo ecclesiastico che tende a ridurre l’accesso al testo biblico in lingua volgare. Così, mentre Pittorio evoca la possibilità di una lettura autonoma del suo libro e dei testi biblici, Musso esorta il lettore a trovare la piena soddisfazione delle proprie attese spirituali nella parola viva del predicatore: l’esatta corrispondenza da lui affermata tra testo orale e testo stampato si presenta come il veicolo unico di una trasmissione nella quale il fedele ascolta, crede e tace.
Fichier non déposé

Dates et versions

halshs-01445557 , version 1 (25-01-2017)

Identifiants

  • HAL Id : halshs-01445557 , version 1

Citer

Elise Boillet. Vernacular Sermons on the Psalms Printed in Sixteenth-Century Italy: An Interface between Oral and Written Cultures . Stefano Dall’Aglio; Brian Richardson; Massimo Rospocher. Voices and Text in Early Modern Italian Society, Routledge, 2017. ⟨halshs-01445557⟩
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