Erri De Luca, un italiano senza la parola patria
Résumé
Fin dagli anni dell'adolescenza, Erri De Luca considera che il vocabolo "patria", infangato dall'uso che ne ha fatto il fascismo, è ormai "inservibile". Militante della sinistra extraparlamentare negli anni Settanta, egli ha condiviso con molti coetanei la speranza di un superamento dello stato nazionale borghese. Lo scrittore, che non ha rinnegato il proprio impegno passato, afferma tuttora di non sapere provare "sentimenti di appartenenza" e di sentirsi "in disparte della comunità nazionale". Se egli non ha patria fuori della lingua italiana (considerata da lui un dono paterno) intrattiene tuttavia rapporti ambivalenti con la città di nascita, Napoli, e col dialetto partenopeo; la lingua "in cui" è nato.
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Sciences de l'Homme et Société
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