Dante, la Fortuna e il villano (Inf. XV 91 e Conv. IV xi 8-9)
Résumé
A partire dai primi commentatori della Commedia, l'apparire inaspettatto al fianco della Fortuna di un villano nella celebre terzina del XV canto dell'Inferno ha promosso molteplici letture. L'articolo discute l'interpretazione dominante nella critica novecentesca, e formulata per primo da Ernesto Giacomo Parodi, secondo la quale Dante avrebbe mutuato quest'immagine da un detto proverbiale e popolare, e mette in luce i postulati critici dei quali questa tesi è espressione. Attraverso il riesame di un locus parallelo del Convivio, è quindi proposta un'interpretazione alternativa che fa appello alla tradizione degli esempi filosofici sulla Fortuna nella cultura classica e medievale.
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